Introduzione
Hai mai chiuso una parete convinto che fosse tutto a posto, e dopo una settimana il cliente ti chiama per una macchia d'acqua nel cartongesso? Succede. Questo articolo ti dà un metodo semplice e robusto per collaudare impianti idrici e scarichi in ristrutturazione: cosa testare, con che pressione, per quanto tempo, come documentare. L'obiettivo è zero richiami e zero discussioni. Vediamo pratiche che funzionano sul campo, con esempi reali e una documentazione snella che puoi integrare nelle tue proposte e consegne.
Indice
Punti Chiave
- In generale, gli impianti acqua sanitaria lavorano intorno a 3–5 bar; i test funzionano bene tra 1,5× la pressione d'esercizio e i limiti del produttore.
- Un periodo di stabilizzazione di 15–30 minuti prima del cronometraggio riduce in modo significativo i falsi allarmi dovuti a temperatura.
- Per scarichi interni è comune usare una colonna d'acqua di 1,5–3 m per 15–30 minuti, in linea con prassi diffuse e UNI EN 12056.
- Documentare con foto del manometro, tempi e punti isolati riduce chiamate di contestazione e fa risparmiare ore amministrative.
Pianificare Il Collaudo Prima Di Chiudere Le Pareti
Molti installatori testano “al volo” e poi corrono dietro a piccole perdite scoperte a finiture montate. Il problema è sempre lo stesso: mancano preparazione, isolamento dei tratti e strumenti affidabili.
La Soluzione: Checklist Semplice
- Isola ogni circuito/ramo con valvole o tappi. I collettori aiutano molto.
- Monta tappi di prova a tenuta su terminali (uscite miscelatori, wc, ecc.).
- Usa manometri affidabili (è comune lavorare con strumenti con scala 0–10 bar per sanitaria). Se possibile, verifica la taratura.
- Prepara un registro: data, tratto testato, fluido (aria/acqua), pressione iniziale, durata.
Dettagli Utili
- Stabilizzazione: dopo il caricamento porta in pressione e attendi 15–30 minuti prima di iniziare il conteggio. In generale, questo compensa microvariazioni termiche.
- Rilevazione: uno spruzzino con acqua e sapone individua trafilamenti su filettature e pressfitting in test ad aria.
Esempio Reale
Ristrutturazione bilocale: collettore con 6 linee multistrato. Isolati i rami, tappati i terminali, portati a 6 bar con acqua (circa 1,5× una tipica esercizio). Dopo 20 minuti di stabilizzazione, tenuta 60 minuti: calo nullo. Pareti chiuse il giorno dopo senza pensieri.
Acqua O Aria? Scegli Il Test Giusto
Molti si chiedono: “Meglio aria o acqua?”. Dipende da contesto, temperatura e materiale.
Test Ad Acqua
- Pro: più sicuro dal punto di vista dell'energia immagazzinata; simula il fluido reale.
- Contro: se perdite, bagni l'area; evitare con temperature sotto zero.
- In generale, per sanitaria conforme a UNI EN 806-4, l'acqua è il riferimento per il collaudo finale.
Test Ad Aria (o Gas Inerte)
- Pro: utile in clima freddo o prima delle finiture. Reagisce subito anche a micro-perdite.
- Contro: l'aria è comprimibile; presta molta attenzione alla sicurezza. Tieni pressioni moderate.
- È comune limitarsi a 2–3 bar su aria in interni per verifica preliminare, rispettando sempre i limiti del sistema e del produttore.
Regola Pratica
- Pre-finitura in inverno: aria a bassa pressione per “sniffare” perdite, ripari, poi finale ad acqua.
- Clima mite o interno riscaldato: vai diretto con acqua.
Esempio Reale
Villetta in gennaio, 5 °C in cantiere. Test preliminare ad aria a 2,5 bar per 45 minuti: bollicine scovate su un giunto press non crimpato correttamente. Ripresa, poi prova ad acqua a 6 bar, tenuta 60 minuti. Pareti chiuse senza rischi gelo.
Pressioni E Tempi: Range Che Funzionano
Errori tipici? Pressioni a caso e tempi troppo brevi, che portano a richiami.
Impianti ACS/AFS (Acqua Calda/Fredda)
- In generale, pressione d’esercizio domestica: 3–5 bar.
- Test pratici sul campo lavorano tra 1,3× e 1,5× l’esercizio, restando entro limiti tubo/raccordi e indicazioni del produttore.
- Durata utile: 30–60 minuti di tenuta cronometrata dopo stabilizzazione, con calo nullo o non misurabile.
Compensare Temperatura
- Le variazioni di 1–2 °C possono muovere l’ago del manometro. Nota temperatura ambiente e del fluido all’avvio.
- Evita test vicino a finestre soleggiate: il riscaldamento locale dell’aria nel manometro può falsare la lettura.
Nota Normativa
- Per acqua potabile, molte prassi si allineano alla logica di UNI EN 806-4 per installazione e messa in servizio: segui sempre specifiche materiali e produttori.
Esempio Reale
Appartamento con rame brasato. Pressione target 7 bar (compatibile con specifiche). Stabilizzazione 20 minuti, poi 60 minuti: nessun calo. Verbale firmato e archiviato.
Scarichi E Ventilazioni: Prova Di Riempimento
Gli scarichi interni vengono spesso “dimenticati”. Poi arrivano odori o trafilamenti in cavedi.
Metodo Semplice
- Tappa terminali e sfiati, riempi con colonna d’acqua.
- È comune lavorare con 1,5–3 m di colonna su tratti verticali per 15–30 minuti, secondo configurazione e accessibilità.
- Controlla giunzioni, manicotti e innesti sifoni.
Riferimenti Utili
- Per sistemi a gravità interni, pratiche diffuse prendono spunto da UNI EN 12056. Per collettori esterni interrati fa testo UNI EN 1610, ma in casa tieni un approccio proporzionato e sicuro.
Esempio Reale
Stack bagno cucito in PVC. Tappato lo sfiato sul tetto, colonna interna di circa 2 m. 20 minuti di tenuta: nessuna goccia. Si sigilla il foro di prova, si procede con i rivestimenti.
Documentare Il Test: Zero Dubbi, Zero Discussioni
Molte contestazioni nascono perché “non c’è traccia”. Bastano pochi elementi raccolti bene.
Cosa Registrare
- Foto panoramica del tratto e dettaglio del manometro con lettura iniziale e finale.
- Ora di inizio/fine, fluido usato, temperatura ambiente.
- Tratti isolati/valvole chiuse, pressioni target e limiti dichiarati dal produttore.
Come Consegnare Al Cliente
- Inserisci nel preventivo una voce “Collaudo impianti con verbale e foto”. Con Donizo puoi dettare a voce le condizioni di prova direttamente in proposta, allegare foto e inviare PDF firmabile.
- L’accettazione con firma digitale nel portale cliente ti tutela sul “cosa è compreso”.
- A fine test, invia un breve riepilogo e, se previsto, converti in fattura in un clic grazie alla gestione fatture integrata.
Esempio Reale
Piccolo team: in cantiere il capo squadra detta a voce in Donizo i parametri di prova. Il cliente riceve la proposta con clausola di collaudo ed e‑signature. A lavori finiti, il riepilogo viene inviato via email e si chiude con fatturazione senza re‑inserire dati.
Gestire Esiti E Ritest: Flusso Snello Per Piccole Squadre
Quando c’è un calo, niente panico. Serve metodo.
Localizzare E Riparare
- Controlla per prime le giunzioni meccaniche e i tappi temporanei: sono la causa più frequente.
- Spruzzino acqua+sapone per test ad aria; carta assorbente per acqua.
- Per pressfitting, verifica gli indicatori di crimpatura ed esegui il ripristino secondo scheda tecnica.
Ritest E Prevenzione Dei “Falsi”
- Dopo la riparazione, riparti da stabilizzazione 15–30 minuti e ripeti la finestra di tenuta intera (es. 30–60 minuti).
- Evita di sommare tempi parziali: un solo blocco continuo è più chiaro da documentare.
- Se lavori ad aria, tieni pressioni conservative e segnala sempre nel verbale che è una verifica preliminare, seguirà prova ad acqua.
Esempio Reale
Cantiere con multilayer: drop di 0,2 bar in 30 minuti ad aria. Individuato tappo con O‑ring pizzicato. Sostituzione, nuova stabilizzazione, poi prova ad acqua 6 bar per 60 minuti: stabile. Parete chiusa in giornata.
Domande Frequenti
Meglio test ad aria o ad acqua quando fa freddo?
In generale, quando il rischio gelo è reale, molti preferiscono un preliminare ad aria a bassa pressione (2–3 bar entro i limiti di sistema), individuano e correggono eventuali perdite e poi fanno il collaudo finale ad acqua quando il locale è riscaldato. L’acqua resta il riferimento per la messa in servizio di impianti potabili.
Quanto calo di pressione è accettabile su una prova sanitaria?
Su un impianto correttamente installato e stabilizzato, l’obiettivo pratico è nessun calo misurabile nella finestra di prova. Piccole variazioni legate a temperatura o lettura vanno annotate e giustificate. Attieniti sempre alle indicazioni dei produttori di tubi/raccordi e alle prassi di UNI EN 806-4.
Posso testare con rubinetti e miscelatori già montati?
Meglio di no per la prova di tenuta delle linee: tappa le uscite e isola la rubinetteria. I miscelatori possono avere tolleranze interne che “respirano” in test ad aria. Montali dopo che la rete è stata collaudata ad acqua.
Serve un verbale firmato del collaudo?
È una buona pratica. Un breve verbale con foto, tempi e pressioni, firmato dal cliente, previene discussioni. Con Donizo puoi inviare la proposta con clausole di collaudo ed ottenere firma digitale; a fine lavori alleghi il riepilogo e, se previsto, fatturi senza riscrivere dati.
Conclusione
Le prove di tenuta non sono burocrazia: sono un’assicurazione economica. Con pressioni e tempi coerenti, un minimo di stabilizzazione e una documentazione chiara, riduci drasticamente i richiami e chiudi le pareti con serenità. Fai un favore a te stesso: inserisci il collaudo come voce esplicita nelle proposte, usa la firma digitale per l’accettazione e chiudi il cerchio con fattura senza duplicare lavoro. Con Donizo puoi dettare a voce la proposta dal cantiere, inviarla in PDF firmabile e, una volta accettata, convertirla in fattura in un clic. Meno tempo in ufficio, più tempo a finire bene i lavori.