Introduzione
Se nel 2018 il 60x60 era la norma, oggi il cliente ti chiede 120x120, 120x240 o addirittura lastre sottili da 3-6 mm. Non è solo estetica: meno fughe, look continuo, case “da copertina”. Il problema? Manodopera, attrezzature, tempi di posa e rischi di distacco cambiano. In questo articolo vediamo cosa sta succedendo nel 2025, l’impatto reale su imprese piccole e squadre snelle, e mosse pratiche per proteggere margini e reputazione. Parliamo di tolleranze, collanti, vibrazione, logistica ai piani, prezzi e programmazione.
Indice
Punti Chiave
- La domanda di lastre oltre 120x120 cresce rapidamente; molti fornitori segnalano tempi di consegna più lunghi e imballi più delicati.
- In generale, la planarità richiesta per grandi formati non deve superare 3 mm sotto staggia da 2 m: è qui che iniziano molti richiami.
- Collanti flessibili (S1/S2) e doppia spalmatura sono ormai baseline; la vibrazione controllata riduce il rischio di vuoti e stacchi.
- Il tempo uomo per lastra può essere 2-3 volte superiore rispetto al 60x60; va prezzato e programmato con realismo.
- Strutturare offerte chiare (movimentazione piani, tagli speciali, giunti) riduce discussioni e protegge il margine.
Perche Le Lastre Crescono Nel 2025
Le case nuove e le ristrutturazioni puntano su superfici continue. Meno fughe significa pulizia visiva e manutenzione più semplice. Molti produttori stanno spingendo lastre sinterizzate, gres rettificato e pietre ingegnerizzate in formati che richiedono un modo diverso di lavorare.
Il Problema
- Più dimensione = più rischio. Trasporto interno, passaggi stretti, salite ai piani: ogni manovra può incrinare un angolo.
- Le tolleranze dei supporti diventano critiche: piccoli avvallamenti sotto un 120x240 diventano “onde” visibili.
- L’effetto “fuga zero” che alcuni clienti pretendono apre la porta a fessurazioni e sollevamenti.
In generale, molti contractor segnalano che i tempi di consegna lastre sono più variabili e che la gestione delle rotture in cantiere pesa sul conto economico.
La Soluzione
- Pre-qualifica tecnica in sopralluogo: verifica accessi (rampe, scale, ascensori), spazi minimi di rotazione, punti di appoggio.
- Piano di movimentazione: telai e ventose, personale sufficiente, percorsi liberi, protezioni d’angolo.
- Educazione del cliente: fughe minime sì, “fuga zero” no; giunti di dilatazione ben pianificati.
Esempio Reale
Bagno 7 m² con 120x120 a parete e pavimento. Senza verifica accessi, due lastre scheggiate su rampa stretta: giorno perso e costo extra. Con percorso pianificato e protezioni, stessi metri chiusi in una giornata e mezza, zero scarti. Molti trovano che la sola pianificazione degli accessi salva 2-3 ore di squadra e almeno un collo di bottiglia con il committente.
Norme, Tolleranze E Collanti: Cosa Cambia
Qui si gioca la qualità. Lastre grandi perdonano pochissimo.
Il Problema
- Supporti non planari e umidità residua nei massetti spingono a “caricare” col collante, con dislivelli e vuoti.
- Collanti non idonei (o posa senza doppia spalmatura) generano distacchi e suono cavo.
- Fughe troppo strette e giunti di movimento ignorati causano fessurazioni.
In generale, i richiami su grandi formati sono spesso legati a planarità oltre i limiti e a mancate desolidarizzazioni sopra supporti critici.
La Soluzione
- Planarità: mirare a scostamenti non superiori a 3 mm su 2 m. Se non ci sei, autolivellante o rasatura programmata prima.
- Umidità supporti: regola pratica diffusa su massetti cementizi senza additivi è 1 settimana per mm nei primi centimetri; in generale, meglio misurare e non indovinare.
- Collante: classi deformabili S1/S2 dove serve, trowel adeguata, doppia spalmatura e vibrazione meccanica leggera per eliminare vuoti.
- Fughe e giunti: in generale, fughe inferiori a 2 mm aumentano il rischio su superfici estese; prevedere giunti perimetrali e intermedi secondo geometria e esposizione.
- Desolidarizzazione: membrane utili su supporti fessurati, riscaldati o misti.
Esempio Reale
Soggiorno 32 m², lastre 120x240 su massetto nuovo. Senza autolivellante, staggia a 2 m con differenze visibili. Con livellamento programmato il giorno prima, posa con S1, doppia spalmatura e vibrazione: fuga 2 mm, nessun suono cavo alla verifica. È comune vedere che questa preparazione riduce ritocchi e tagli correttivi di oltre la metà.
Attrezzature E Competenze: Nuovo Standard Di Squadra
Non basta “più attenzione”. Servono strumenti e ruoli chiari.
Il Problema
- Movimentare lastre senza telai e ventose professionali è chiedere guai.
- Tagli lunghi su lastre sottili con attrezzi standard generano microfratture.
- Senza vibrazione controllata, i vuoti restano.
Molti segnalano che il tempo uomo per lastra grande può crescere di 2-3 volte rispetto a un 60x60, soprattutto in ambienti piccoli e con tanti tagli.
La Soluzione
- Dotazione minima: telai regolabili, ventose di qualità, guide di taglio, tavoli da banco modulari, vibro-plate per posa, dischi e frese idonei.
- Formazione: prove a secco in magazzino, ruoli in coppia (chi guida la lastra, chi assiste), segnali chiari nelle manovre.
- Layout a secco: pre-assemblare due o tre lastre per allineare venature e verificare tagli.
Esempio Reale
Cucina open-space con lastre “a vena continua”. Squadra da 3, tavolo modulare e telai: tagli lunghi eseguiti in laboratorio improvvisato sul posto, vibrazione in posa. Tempo totale 1,8 giorni. Senza tavolo e guida, stessi metri hanno richiesto 3 giorni e una lastra sostituita. È comune che un set base di attrezzature ripaghi il costo in 2-3 lavori.
Programmazione, Rischi E Stagionalita
Le lastre amplificano i piccoli errori di programma.
Il Problema
- Incollaggio su supporto “giovane” o umido rallenta la presa e aumenta i rischi.
- Ambienti freddi o molto caldi alterano tempi aperti e scorrimento del collante.
- Compresenze in casa occupata: trasporto e posa intralciano altri mestieri.
In generale, molti contractor trovano che la finestra utile per la posa si restringe e che i tempi di maturazione vanno rispettati più di prima.
La Soluzione
- Sequenza: prima correggi planarità e umidità, poi posa. Programma la stuccatura il giorno successivo per assestamenti.
- Clima: mantieni temperatura del locale entro range consigliato dal produttore; evita correnti d’aria che asciugano troppo il letto adesivo.
- Logistica: fascia oraria “trasporti lastre” senza altri mestieri, percorso sgombro e protezioni a pavimento.
Esempio Reale
Due bagni consecutivi con lastre 120x120. Programmazione rivista: lunedì livellamento, martedì posa bagno 1, mercoledì stuccatura bagno 1 e posa bagno 2, giovedì stuccatura bagno 2. È comune che distribuire la stuccatura al giorno dopo riduca rizzamenti e “denti” percepibili.
Prezzi E Margini: Come Offrire Senza Bruciarsi
Qui si decide se il lavoro paga o no.
Il Problema
- Prezzi “a metro” copiati dal 60x60 portano margini negativi.
- Non si prezzano movimentazione, protezioni, tagli speciali, rischio rottura e smaltimento imballi.
- Rientri per microdifetti azzerano il guadagno.
La Soluzione
- Scomponi l’offerta: preparazione sottofondo, movimentazione lastre (con eventuale maggiorazione per piani senza ascensore), posa, stuccatura, tagli speciali, smaltimenti.
- Inserisci assunzioni chiare: fuga minima, giunti previsti, stato dei supporti alla data di posa, responsabilità per accessi.
- Usa range di tempo realistici: in generale, pre-vedi produttività giornaliera inferiore rispetto ai formati piccoli.
- Fissa costi di sostituzione lastra in caso di difetto materiale o difetto di accesso non dichiarato.
Esempio Confronto
| Voce | 60x60 Interno | 120x240 Interno |
|---|
| Preparazione planarità | Leggera rasatura | Spesso autolivellante programmato |
| Movimentazione | Standard | Telai + 2-3 operatori |
| Produttività | Alta | Media-bassa |
| Rischio rottura | Basso | Medio (accessi/angoli) |
| Prezzo a metro | Base | Maggiorazione per formato |
Molti riscontrano che specificare queste voci riduce il ping-pong e i “lavori extra” non riconosciuti. Con strumenti come Donizo puoi catturare a voce, testo e foto le condizioni del sito e generare la proposta in pochi minuti; il cliente firma con e‑signature e, a lavoro accettato, converti in fattura in un clic. Meno rientri d’ufficio, più tempo in posa.
Domande Frequenti
In generale, punta a scostamenti non superiori a 3 mm misurati con staggia da 2 m. Se sei oltre, prevedi autolivellante o rasatura prima della posa. È qui che molti richiami nascono.
Che collante usare: S1 o S2?
Su grandi formati e supporti critici è comune scegliere collanti deformabili S1 o S2, con doppia spalmatura e vibrazione per eliminare vuoti. Valuta S2 su lastre sottili o su supporti soggetti a movimenti.
Membrane di desolidarizzazione: quando servono?
Quando il supporto presenta fessure, è riscaldato, è misto o quando vuoi mitigare movimenti differenziali. In generale, aiutano a spostare le tensioni lontano dalla lastra.
La “fuga zero” è possibile?
È sconsigliata. In generale, fughe inferiori a 2 mm aumentano i rischi (tolleranze di produzione, movimenti, stuccatura). Meglio concordare una fuga minima e giunti perimetrali.
Come gestisco la movimentazione al terzo piano senza ascensore?
Prezza una voce dedicata: personale extra, telai e ventose, tempi di trasporto e protezioni. Pianifica una finestra senza altri mestieri nel percorso e documenta con foto le condizioni prima di iniziare.
Conclusione
Le lastre in grande formato nel 2025 sono un’opportunità, ma solo per chi alza lo standard: supporti perfetti, collanti giusti, attrezzature dedicate, prezzi trasparenti. Programma con margini realistici, spiega al cliente perché “fuga zero” non conviene e scomponi la tua offerta per evitare incomprensioni. Vuoi ridurre i tempi di ufficio? Con Donizo registri a voce, alleghi foto, generi la proposta, la invii con firma digitale e, al sì del cliente, la trasformi in fattura senza riscrivere tutto. È il modo più semplice per proteggere tempo e margine mentre le lastre crescono.